Querce Vallonee del Salento

Dai Balcani i monaci basiliani portarono i semi della maestosa Quercia Vallonea (Quercus macrolepis sub specie della Quercus ithaburensis). Appartiene alla famiglia delle fagaceae come il Faggio ed il Castagno. Ha rami divaricati e può raggiungere i 20 metri di altezza.

Questa pianta è presente nel Mediterraneo Orientale, Balcani, nelle Isole Greche ed in Asia minore. In Italia e nell'Europa continentale, la Quercia Vallonea è presente solo nel Salento, in particolare a Tricase sono rimasti alcuni esemplari e persino un bosco di Vallonee.

Poco fuori dal centro abitato sulla strada che dalla cittadina conduce al Porto di Tricase un maestoso esemplare di oltre 700 anni, chiamata la quercia Cento Cavalieri. La legganda vuole che, durante un violento temporale, cento cavalieri trovassero rifugio sotto l'imponenete chioma dell'albero.

Vallonee e Basiliani

Sul finire del 900 d.c. i monaci basiliani, in fuga dalle persecuzioni iconoclaste dell'Impero Romano d'Oriente, giungono nel Salento. Trovano una popolazione ancora allo sbando dopo la caduta dell'impero romano (456 d.c.), un economia fiaccata dalle continue incursioni piratesche e lasciata a sé stessa dal potere centrale di Bisanzio. Le vie di comunicazione approntate dai romani, i porti, le infrastrutture all'economia locale sono allo sfascio e la popolazione intimidita ha da tempo abbandonato le coste insicure per rifugiarsi nell'entroterra in abitazioni fortificate.

I monaci Basiliani riportano nuova linfa alla struttura sociale del Salento. Danno nuovo impulso alla lavorazione dell'olio d'oliva realizzando frantoi ipogei, ristabiliscono il commercio lungo le vie di comunicazione interne e le comunità prosperano nei pressi dei loro monasteri.

Dalle ghiande della Quercia Vallonea si estrae il tannino utilizzato per la concia delle pelli. Ma si narra che i Basiliani piantassero esemplari di quercia nei pressi dei loro insediamenti anche per segnalare ad eventuali altri monaci esuli, che in tal luogo c'era una comunità pronta ad accoglierli.

Comunque sia, grazie a loro, sono sopravvissuti esemplari che appartengono ad una specie rara ed in estinzione. La Vallonea è giunta da un passato lontano, tanto che l'Unesco, sul finire degli anni '70, ne riconosce il valore per l'umanità al punto di includerla nella banca dati del patrimonio genetico floreale mondiale.

patrizia

 

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Cento Cavalieri

Vallonea di Tricase

Particolare dei rami

Particolare dei rami

Corigliano d'Otranto

Vallonea a Corigliano

Tricase Porto

Vallonea a Tricase Porto

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Un giardino dove coltivare il tempo che scorre lento per chi sa impiegarlo. Giardino.

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